Roberto Coletti: “Descrivere il motivo del successo non è facile”

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Perché e quando sei emigrato in Olanda ?

Nel 1993, quando partii dal Cadore, il paese che mi ha visto crescere e dove ho avuto le prime esperienze lavorative, godevo di un certo benessere. Lavoravo in una fabbrica per la produzione degli occhiali e gestivo un reparto creativo sulla composizione dei colori. Tuttavia, la voglia di scoprire e conoscere è sempre stata una fiamma viva in me. Chi vive tra le montagne spesso ha questa duplice sensazione: la prima di sentirsi protetto proprio dalle montagne, la seconda di voler salire sulla cima per vedere cosa c’è oltre. È proprio questa seconda parte della mia anima che ha prevalso, e la mia voglia di vedere il mondo mi ha spinto a partire nella primavera del 1993. Perche’ in Olanda, perche’ in mezzo alle montagne conobbi una italo/olandese figlia d’arte e quindi decidemmo di emigrare proprio da dove veniva, in Olanda.

Dove hai imparato il mestiere di gelatiere?

Il mio mestiere l’ho imparato lavorando per il 30% e studiando per il restante 70%. Mi sono autofinanziato per tutti i corsi che ho frequentato e ho sempre cercato di frequentare persone più esperte di me per imparare. Essendo sempre stato una persona curiosa e desiderosa di apprendere, il processo di apprendimento, lo studio, il cercare di capire e soprattutto porsi domande e cercare le risposte mi hanno sempre affascinato e stimolato nella crescita personale.

Come era la tua gelateria quando hai comminciato a lavorare e quanto è cresciuta nel corso di questi anni?

Guardando le foto della gelateria nei primi anni di attività, ci rendiamo conto che eravamo in una situazione imbarazzante. Tuttavia, per aprire la Gelateria Carlinade Lorenzo ed io e abbiamo risparmiato duramente per 10 anni, senza chiedere nulla a nessuno. Tutti i nostri risparmi sono stati investiti per creare un locale dignitoso. È importante notare che abbiamo svolto gran parte dei lavori noi stessi, come idraulica, tinteggiatura e pavimentazione. Abbiamo persino smontato il lampadario del salotto per utilizzarlo nella gelateria. Dopo due restauri, uno all’incirca ogni 10 anni, soprattutto l’ ultimo abbiamo cercato di creare qualcosa che fosse piacevole e funzionale soprattutto dal punto di vista della comunicazione.

Perché la tua gelateria ha il successo che ha?

Descrivere il motivo del successo non è facile, e sicuramente non è compito della persona che lo subisce spiegarlo. Quello che mi piace raccontare, riguardo al successo, è spiegare cosa rappresenta per me. La parola ‘successo ‘ e’ il participio passato di succedere, è semplicemente il risultato di fare accadere le cose e trarne vantaggio, tutto qui. Non bisogna mai rimanere fermi ad aspettare, aspettare cosa? La fortuna? No, la fortuna non esiste. Esiste invece l’essere pronti a cogliere l’occasione quando si presenta.

Sei aperto tutto l’anno?

No, da 24 anni apriamo l’ ultimo venerdi di febbraio e chiudiamo la prima domenica di ottobre.

Quale è il tuo rapporto con la MIG? Vai spesso?

La MIG è stata la mia prima fiera, la prima volta nel 1993. È sempre stata la mia fiera del gelato, una piazza dove ritrovare tante storie, tante esperienze, risate ed un momento sempre stupendo. Grazie alla MIG ho conosciuto persone stupende, che conservo tutt’oggi dopo 30 anni ancora nel cuore. Sono cresciuto professionalmente grazie alla MIG, devo molto del mio lavoro proprio a essa. Ogni anno e’ un appuntamento fisso nel mio calendario.

Perché ti piace visitare la MIG ? Che cosa di speciale trovi alla MIG ?

Sai, a differenza di altre fiere enormi, la MIG è oggettivamente più concentrata. Si ha la possibilità di parlare, di conoscere. Dopo un paio di volte che ci vai, sembra di essere tra amici, perché alla fine ci si conosce un po’ tutti. Alla MIG si vive più un rapporto umano tra i partecipanti.

Conosci in Olanda altri gelatieri italiani? 

Non siamo molti i gelatieri italiani in Olanda, e ci si conosce un po’ tutti. Molti di noi e’ socio dell’associazione ITAL ( gelatieri italiani in Olanda ). Purtroppo, durante la stagione, non ho molti contatti perché sono impegnato a lavorare e non frequento quasi nessuno dei miei colleghi durante il periodo estivo. Ma alla MIG ci si ritrova e si recupera il tempo perduto.

Perché il consomatore olandese preferisce il gelato italiano?

Gli olandesi scelgono spesso un buon gelato artigianale, che di frequente è realizzato da italiani, ma anche gli olandesi producono un gelato di qualità seguendo la tradizione italiana.

Quale sono le caratteristiche tecniche che fanno che il gelato italiano sia superiore al gelato olandese ?

Come accennato nella domanda precedente, qui in Olanda non esiste un gelato olandese o italiano, ma piuttosto dell’ esperienza e conoscenza nel gelato. Chi studia l’arte del gelato in Italia, ad esempio, ha accesso a una conoscenza degli ingredienti e delle tecniche molto piu’ innovative  rispetto a chi lo studia in Olanda. Questo è principalmente una questione di tradizione. Io stesso ho sempre studiato in Italia e ho sempre applicato nel mio gelato le conoscenze acquisite, che in Olanda sono state introdotte molti anni dopo. Ad esempio, il gelato senza zuccheri aggiunti, di cui si parla in Italia da anni, ed io faccio da 3 anni, qui si inizia ora a parlarne .

Quale è il sapore che vendi di più ?

Facciamo ogni settimana un gusto nuovo ( mai fatto ) ed e’ questo spesso il gusto che vende di piu’, a pari con i classici : cioccolato, pistacchio ( che e’ di moda ), Mango, cioccolata bianca….

Potresti scegliere uno dei tuoi prodotti  e raccontarci perché è un motivo d’orgoglio per te?

Se posso condividere qualcosa di cui sono orgoglioso, è il nostro gelato senza zuccheri aggiunti, frutto di un lavoro di squadra ( con 5 mestri gelatieri di alto livello ) durato tre anni. Tre anni di sperimentazioni, fallimenti e perseveranza, perché crediamo che l’abbassamento dello zucchero non sia solo il futuro, ma e’ gia il presente. Dopo più di tre anni, siamo riusciti a creare un nucleo per produrre molti gusti senza l’aggiunta di qualsiasi zucchero. Il risultato è un gelato notevolmente meno dolce, ma piacevole al palato, privo di retrogusti e paragonabile al nostro tradizionale gelato da banco.

Il futuro? Sarà quello di eliminare lo zucchero dai nostri gelati come standard, senza compromettere la qualità, la cremosità e il piacere di gustarlo. E mi sento di dire che abbiamo compiuto un grande passo verso questo obiettivo.

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